Dal 2020 nel comune della Daunia, in provincia di Foggia, sono arrivati 50 argentini che tornano. C’è chi chiede la cittadinanza per discendenza e c’è chi decide di fermarsi: giovani coppie con bambini che lavorano in smart working
Quando, il 28 novembre 2019, il sindaco di Biccari, Gianfilippo Mignogna, ha deciso di firmare il protocollo d’intesa con Mariano Russo, Presidente di «Argentini per l’Italia», proprio non poteva immaginare quello che sarebbe accaduto. L’Associazione «Argentina per il Mondo» è nata a marzo del 2017, per accompagnare gli argentini che arrivano in Italia a chiedere il riconoscimento della cittadinanza italiana per discendenza. Dopo i primi contatti e i primi arrivi, è nel 2020 che a Biccari, piccolo comune della Daunia, provincia di Foggia, si comincia a parlare argentino. Una prima coppia arriva a ottobre 2020, poi altri due ragazzi: da lì a oggi sono circa cinquanta gli argentini arrivati a Biccari con una permanenza media di sei-otto mesi. E ora anche due coppie hanno deciso di «metter su famiglia» e stabilire la propria vita tra i vicoli e la piazza del Comune dauno che è uno dei quarantacinque Piccoli Comuni del Welcome della omonima Rete.
E così, adesso a Biccari ci sono anche sette bambini in più iscritti, tra scuola dell’infanzia e primaria. In totale dal 2020 sono state ventidue le pratiche di cittadinanza concluse, quindici sono ancora in corso. E se i numeri delle statistiche sono destinati a crescere, quelli del valore del capitale umano e sociale parlano di un patrimonio immateriale di relazioni umane create, momenti di apertura, crescita e scambio culturale. Economicamente, per Biccari la svolta è nelle potenzialità immense date dallo smart working che gli argentini hanno deciso di fare da qui, coccolati dal calore di questa piccola comunità pugliese e accompagnati fin dall’inizio dalla «Cooperativa di Comunità di Biccari» per ogni bisogno e sostegno alla integrazione. Il che ha significato anche la riapertura di tante case abbandonate e sfitte, qualcuna acquistata; vicoli che risuonano nuovamente di voci e profumano di tavole familiari; piazze che si riempiono di chiacchiere lente e voglia di stare insieme e «fare comunità». «Per noi collaborare con Argentina per il Mondo – dice il Sindaco Mignogna – significa tanto. Innanzitutto è qualcosa di straordinario che inverte certi paradigmi: per un piccolo comune abituato da sempre all’emigrazione dei propri giovani avere la possibilità di diventare luogo di arrivo e di passaggio di tanti altri giovani addirittura provenienti da oltreoceano è qualcosa di straordinario. Porta ricadute economiche, ma soprattutto occasioni di crescita culturale e di rigenerazione sociale. Quando penso ai nostri bambini che hanno accolto con genuinità, spontaneità e felicità nelle loro classi altri bambini e non li hanno visti come stranieri, li penso come bambini fortunati, perché hanno sperimentato qualcosa di unico». Mignogna ha avuto, da anni, l’intuizione della necessità di eliminare il digital divide proprio nei Comuni più piccoli come il suo: «Occorrono svolte culturali e aperture mentali da parte di datori e lavoratori, ma anche destinazioni ospitali, luoghi ispirazionali, comunità relazionali. Bisogna lavorare sui territori, prepararli a questa eventuale prospettiva (immagino che non tutti i borghi siano adatti), allenarli all’accoglienza, alle aperture, farli diventare punti di passaggio e di arrivo e non solo e soltanto – come siamo stati abituati da sempre – luoghi di partenza, di emigrazione, di abbandono». Insomma Biccari, piccolo comune ai piedi della Daunia, in Puglia, parla al mondo intero «dall’alto» del suo «essere welcome».
Fonte: www.corriere.it