No, la filosofia non c’entra. A sto giro vi propongo di andar per erbe. Oh, non pensate a male! È tutto legale.
Dovete sapere che i Monti Dauni sono ricchissimi di erbe spontanee e che la loro raccolta è una pratica tanto antica quanto diffusa, che ha inevitabilmente influenzato tantissime ricette della cucina povera di un tempo e non poche rivisitazioni di quella più moderna ed elaborata dei giorni nostri.
Tutto nasce all’epoca della transumanza e degli immensi pascoli attraversati da tratturi imponenti e sempre più ramificati. E, naturalmente, dal bisogno di fare di necessità virtù dei tanti contadini senza terra, dei pastori e dei cosiddetti “terrazzani” di mettere su un pasto condendo alla meno peggio le erbe incontrate sul cammino all’insegna del “metti sale e olio ed ogni erba diventa foglia”.
Ora che non c’è più tutta questa fame, imparare a conoscere le erbe selvatiche, farsi accompagnare nei posti dove trovarle ed infine scoprire come utilizzarle in cucina può diventare un modo diverso e particolare di conoscere questo straordinario pezzo della Puglia.
Un modo per praticare sul campo un’esperienza completa di turismo lento, naturalistico, dolce. Passeggiare lungo i sentieri, le campagne e i boschi dei Monti Dauni, godere della lentezza del cammino, della bellezza dei paesaggi e dell’autenticità della natura e, via via, assaporare gli odori ed i profumi degli erbaggi selvatici ed agresti può essere il preludio migliore per poi gustare una cucina semplice e povera, ma dai sapori indimenticabili, genuini, intensi.
Ma non solo! Pare che alcune erbe selvatiche delle nostre parti, oltre ad essere decisamente buone, abbiano anche proprietà curative, medicamentose o terapeutiche note anche nel resto del Paese.
Numerose testimonianze, ad esempio, raccontano del grande interesse per le erbe dei Monti Dauni del filosofo Benedetto Croce che, secondo quando riportato da Pasquale Soccio in un articolo de “Il Giornale d’Italia” del 6 maggio 1997 e poi ripreso dall’instancabile Maurizio de Tullio su “Lettere Meridiane”, era solito inoltrarsi verso certi prati nei pressi di Biccari in compagnia dell’amico Giambattista Gifuni alla ricerca di un’erba utile ad alleviare la sua fastidiosissima psoriasi.
Come vedete non ci sono più scuse. Tocca armarsi di coltellino, mettersi in cammino e andare alla ricerca di queste magiche erbe di questa magica Terra.