Secondo un recente sondaggio, la battuta cult del cinema italiano è quella di Alberto Sordi in Un americano a Roma del 1954: “Maccarone, m’hai provocato e io te distruggo”. Merito, naturalmente, del grande Albertone nazionale, ma anche, inutile a dirlo, dell’irresistibile amore italico per la pasta.
Bene, se anche voi siete soliti cedere alla tentazione di un buon piatto di pasta e accettate volentieri certi tipi di provocazioni, non potete fare tappa sui Monti Dauni e chiedere di incontrare i ragazzi del Consorzio Terre di Biccari.
Gli esperti del Gambero Rosso, la rivista enogastronomica più famosa del Belpaese, hanno infatti appena eletto il rigatone che il Consorzio produce a Biccari la migliore pasta artigianale d’Italia.
“Il Rigatone numero uno – si legge tra le altre cose nella classifica finale di Gambero Rosso – è un rigatone vero, grande, solido e materno, dalla pelle abbronzata e molto ruvida al tatto, perfetto nell’artigianalità, con una calda dolcezza lattica ed una soave persistenza. Il profumo gentile e vivido, con richiami floreali e vegetali di campo di grano e semola, esprime gioia di vivere”.
Ma alla bontà si abbina la bellezza della storia di questi cinque giovani amici biccaresi che hanno scommesso tutto sulla produzione di pasta di alta qualità, usando esclusivamente grano duro delle colline di Biccari e praticando un’agricoltura sostenibile e rispettosa delle famiglie e della terra.
Un binomio, quello tra gusto e qualità, che va assolutamente scoperto e valorizzato e che oggi, insieme ad altre eccellenze, rappresenta una traccia, un esempio, un’idea di quello che dovrebbero e potrebbero essere i nostri Monti Dauni.