Su Wikipedia alla pagina “500 miglia di Indianapolis”, subito a sinistra, c’è una foto in bianco e nero. Risale al 1912. Raffigura, in primo piano, un uomo di spalle che sembra seguire impietrito quello che accade poco più avanti. È una scena epica. In una pista polverosa e con spalti gremiti in lontananza, c’è un secondo uomo piegato su se stesso intento a spingere una di quelle auto da corsa d’epoca a forma di cilindro o di siluro, dalla carrozzeria pesantissima. Non si vedono i volti dei due, ma stupore del primo e fatica del secondo si percepiscono lo stesso. Quello che spinge è uno degli uomini più veloci di tutti i tempi ed è considerato il primo vero campione dell’automobilismo. Un pioniere. In quella corsa, come tantissime altre volte in carriera, è stato in testa tutto il tempo. Poi, al giro 196, quando ne mancano solo 2, la macchina va in avaria. Ed allora lui scende giù e con l’aiuto del suo meccanico la spinge fino al traguardo tra il tripudio della folla che lo acclama come vincitore morale della corsa. Ed eroe sportivo. Idolo. Si chiama Ralph de Palma. Se ne volete sapere di più avete due possibilità. Volare negli Stati Uniti, in Indiana, a Speedway, un piccolo sobborgo di Indianapolis oppure fare un salto sui Monti Dauni, a Biccari, da noi, nel suo paese natale. Fate voi.
Oltreoceano, nella città della corsa delle 500 miglia, potrete trovare tracce indelebili dei suoi successi, delle sue gesta, dei suoi record. Vederlo celebrato nella Automotive Hall of Fame e nella International Motorsports Hall of Fame. Oppure essere ricordato sulla spiaggia di Daytona dove alla guida di una Packard 905 bianca fu il primo a superare nel 1919 i 244 km/h, diventando davvero l’uomo più veloce del mondo. In caso contrario, vi dovete “accontentare” del suo paesino natale. Qui, da pochi anni, un piccolo museo murale, una statua in ferro ed un gruppo di appassionati capitanati dal biccarese onorario Maurizio De Tullio si prodigano per colmare quest’altro vuoto di memoria dei Monti Dauni, ricordano in vario modo le tappe fondamentali della vita di Raffaele.
Uno capace di superare Ellis Island, di emergere dai bassifondi della società americana di quel tempo e di diventare un eroe internazionale, fino ad ispirare un giovane Enzo Ferrari (avete capito bene! Il fondatore della casa automobilistica più famosa al mondo si è ispirato ad un biccarese… ed abbiamo le prove!).
Uno capace di spingere a mani la propria auto per arrivare comunque al traguardo. Uno dei Monti Dauni, insomma.
(a cura di Gianfilippo Mignogna)
Enzo Ferrari e Biccari
“Ricordo che vidi una fotografia di Raffaele di Palma che mi sembra avesse vinto la 500 miglia di Indianapolis. Mi dissi: questo è un italiano, perché un giorno non potrei anche io essere un pilota di automobili? E tutti gli atti sono stati una conseguenza di questo sogno dell’adolescenza!”.
(Enzo Ferrari)
C’è un’altra cosa da fare ora: vedere il film di Ralph De Palma!
Ora che conoscete tutto (o quasi) sull’uomo più veloce del mondo che veniva da Biccari, che ispirò un giovane Enzo Ferrari e che conquistò gli Stati Uniti, non vi resta che cercare di essere tra i primi a vedere il film su Ralph de Palma. Grazie al regista Antonio Silvestre e al MAC Film, infatti, Biccari, impreziosita dalla presenza di una vera auto d’epoca del 1915, si è trasformata per l’ennesima volta in un grande set a cielo aperto per raccontare le gesta sportive del suo illustre figlio. Tra i protagonisti del documentario in uscita prossimamente: Alessandro Tersigni (che interpreta Ralph De Palma), i foggiani Vincenzo De Michele (Pietro De Palma, papà di Ralph) e Alessandra Carrillo (la mamma di Ralph), il piccolo Andrea Rizzi (Ralph da bambino in procinto di partire per le Americhe) e Simone Montedoro (Narratore). Ruoli importanti anche per gli attori locali Nino e Banino Silvestre.